Immaginatevi una stanza, un letto, una scrivania ed una finestra.
Ecco, ultimamente questa è la mia vista giornaliera.
Rinchiusa in una camera da giorni interi, interrotti solamente da sali e scendi per le scale per andare in cucina, in salone a vedere la tv e in giardino per giocare un po’ con i cani e avvolte fargli fare una passeggiata.
Giorni di normale vita da studente universitario insomma, con pigiama, copertina, tisana e il fuoco acceso del camino di casa.
Si per questa sessione invernale mi sono concessa di rimanere a casa mia, piuttosto che starmene a Latina – che per chi non lo sapesse è talmente paludosa che abbiamo le zanzare come inquilini, anche in pieno inverno -.
Detto questo, oggi mi si presenta un occasione assolutamente mondana, che non potevo certo rifiutare: andare al supermercato!
In un vecchio post (Qui) dissi che nessuno si acchitta appositamente per fare tali mansioni, a meno che non voglia rimorchiare.
Offendetemi pure per la mia incoerenza ma sta volta mi sono addirittura truccata! Diciamo che la mancanza ultimamente di vita sociale mi spinge a comportamenti un tantino estremi delle volte!
Per consolarmi mi dico che l’ho fatto per puro spirito antropologico.
La verità è che nel supermercato sotto casa hanno fatto un’attenta selezione di personale: sono tutti giovani e sono tutti belli!

Non potevo per amor proprio ridurmi alla solita cipolla e tuta!
Quindi visto lo studio citato sopra, potete immaginare l’obnubilamento del sensorio dal quale sono affetta, visto che ultimamente le uniche cose di cui parlo sono esami del sangue, patologie congenite e cancro!
Per chi se lo fosse perso studio Medicina, non sono del tutto pazza.
E quindi mi sembra logico che ad un certo punto il mio cervello vada in tilt e che al banco del pane io chieda due etti di prosciutto cotto.
E’ normalissimo ve lo posso garantire. Chiunque faccia l’università alzi la mano e mi dia manforte!
Be’ non è assolutamente superfluo dirvi che la conseguenza è stata una perculata generale dei commessi li presenti?
Ecco appunto non ve lo sto neanche a dire.
Ad un certo punto presa dalla goliardia generale, alla richiesta di quale prosciutto volessi me ne sono uscita con un: “Dimmelo tu cosa hai, sono troppo bassa, non ci vedo”.
Il mio metro e sessanta rubato sulla carta di identità, grazie ai tacchi messi quel giorno, può confermare.
Ecco a questo punto non mi sarei mai aspettata ciò che ne è seguito.
“Se non ci vedi, vieni qui, tranquilla”
Si signori e signore, sono finita dietro il bancone del supermercato a scegliere prosciutti.
Un po’ come Carrie in Sex and the City quando va alle sfilate, nel backstage e si arraffa un paio di Manolo Blahnik.

Uguale, precisa!
Quanti di voi possono dire di aver provato tale onore nella propria vita, eh?
Sono poi tornata a casa, con la consapevolezza che ormai nessuno di loro avrebbe potuto dimenticarmi, che potevo anche andare tranquillamente in tuta e pinza per capelli post doccia, sarei comunque passata meno inosservata.
Vedete a cercare di rimorchiare cosa se ne guadagna?
La mia vita sta assumendo sempre più tinte alla Bridget Jones.
Sta sera mi consolerò con il mio migliore amico andando a mangiare sushi! Sperando di non rischiare la figura di merda che ad ogni angolo mi attende – vi rimando al post delle Alici Fritte!
In tutto questo mia madre, da due giorni malata con la febbre, e oggi allegramente sdraiata sul divano a vedere l’ennesima messa in onda di Beautiful del sabato mattina, ci ha tenuto a dire la sua: “Ma non è che ci stava provando?”.
Secondo me ti devi staccare da quella maledetta tv.